giovedì 9 febbraio 2012

Iran, la minaccia fantasma

Il 23 gennaio i paesi della Unione Europea hanno ufficialmente approvato un embargo petrolifero contro l'Iran, come parte delle sanzioni contro il programma nucleare di Teheran. Secondo fonti diplomatiche, le misure adottate comprendono embargo immediato sui nuovi contratti per il greggio e i prodotti petroliferi, invece i contratti ancora in corso possono essere implementati fino a giugno. Questo fa parte  del dialogo politico per far tornare l'Iran al tavolo delle trattative. Teheran  sostiene invece che il suo programma nucleare è destinato esclusivamente a scopi pacifici, cioè alla produzione di energia nucleare. Molti rappresentanti della comunità internazionale "temono" invece che  il paese sta cercando di sviluppare armi nucleari. Negli ultimi giorni la retorica è diventata estremamente radicale. Questo porta a una forte risonanza interna - la moneta nazionale iraniana, il rial, si è ammortizzata del 10%.
Gli Stati Uniti hanno imposto da molto tempo sanzioni che in pratica vietano ogni tipo di commercio con l'Iran. A novembre, in seguito di un rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) si è sparsa la notizia che l'Iran forse (colpisce molto la parola forse) sta sviluppando armi nucleari. Si sono svolti delle riunioni tra l'AIEA e Iran in Teheran dal 29 al 31 gennaio 2012, con lo scopo di risolvere le questioni sostanziali in sospeso. Ma vediamo un pò di storia del programma nucleare iraniano.

Nella metà degli anni 70 è stata progettata (da Siemens in collaborazione con AEG Telefunken) un'importante programma di energia nucleare. Sono stati iniziati i lavori per la costruzione di due reattori nucleari ad acqua pressurizzata (o a fusione) di 1,294 MW ciascuno. La centrale nucleare si trova nella parte settentrionale del golfo Persico vicino la città di Bushehr. Il programma tedesco intendeva includere 2100 lavoratori tedeschi e oltre 7000 iraniani. Lo Scià Mohhamad Raza Pahlavi riteneva che questo programma avrebbe procurato al paese le infrastrutture indispensabili per la industrializzazione del paese. Il reattore di Bushehr è stato completato al 85% nel 1979 prima dell'inizio della Rivoluzione Iraniana e avrebbe dovuto essere completato nel 1981. La prova a pressione del contenimento nel primo reattore è stata completata. Dopo la caduta dello Scià è stata interrotta la costruzione di entrambi reattori. L'ayatollah Khomeyni riteneva questo progetto "anti-islamico" ed è stato presto abbandonato dal governo di Mehdi Bazargan. La costruzione è stata completamente abbandonata nel 1982 in seguito ad  un incendio nello stabilimento. Durante la guerra Iran-Iraq sono stati parzialmente danneggiati entrambi i reattori da aerei iracheni nonostante i tentativi dell'Iran di spostare il combustibile in modo di evitare l'attacco. I danni sono stati di un valore da 2,9 a 4,6 miliardi di dollari. Nel 1987 un'azienda argentino-spagnola stava negoziando con il governo iraniano per completare i lavori in tre anni, ma non si è raggiunto nessun accordo. A questo punto non restava che chiedere ai tedeschi di Siemens di completare i lavori mai finiti. L'Iran non era in grado di convincere Siemens di riprendere il lavoro, di fronte alle pressioni diplomatiche applicate dagli Stati Uniti. KWU ha proposto un nuovo design, sostituendo i reattori nucleari con turbine a gas naturale in funzione, ma l'Iran non era interessato a questa alternativa. La disputa legale tra Siemens e l'Iran è rimasta irrisolta e il governo iraniano ha chiesto ai tedeschi danni di miliardi di dollari per il lavoro non portato a termine.

 Nel gennaio 1995 la Russia e l'Iran firmano un contratto in base al quale la Russia potrebbe fornire un reattore ad acqua leggera pressurizzata VVER-1000 (aka WWER-1000)  da 915-1,073MW. I reattori russi sarebbero installati nelle strutture originali progettate per il reattore tedesco di 1200-1300 MW. Ci sono voluti 15 anni prima che la centrale diventasse operativa. La fornitura di uranio arricchito per alimentare la centrale è stata rinviata più volte dalla Russia - con le scuse di pagamenti mancati o problemi tecnici. Diversi osservatori però hanno interpretato il risultato come una pressione da parte degli USA, che accusano la repubblica Islamica di perseguire un programma nucleare militare. Gli accordi con  la Russia sono di restituire il combustibile nucleare esausto in modo che non ci siano dubbi sul suo utilizzo per la costruzione di armi di massa. Teheran ha annunciato di volersi dotare di altre centrali nucleari in grado di produrre un totale di 20.000 MW di energia elettrica. Quello che preoccupa la comunità internazionale è la produzione dell'uranio arricchito nel sito di Qom Fordow  che sarà avviata per gli inizi di febbraio, secondo Fereydoun Abbasi Davani, capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica Iraniana. "In più", ha aggiunto Abbasi, "l'Iran sarebbe pronto ad esportare ad altri paesi legati all'energia nucleare." E' pronto anche con la produzione dell'acqua pesante (ossido di deuterio) particolarmente utile nel campo medico. Secondo fonti iraniani la prima barra di combustibile nucleare è stata già prodotta e testata.
Il ministero degli affari esteri russo ha espresso la sua "inquietudine" del fatto che l'Iran si rende indipendente. Forse perchè in questo modo non gli potrebbe più vendere il proprio uranio?
La situazione iraniana è un nodo complesso. Inoltre, si parla che verranno effettuate nuove sanzioni economiche. Alcuni esperti arabisti credono che questa storia fa parte della campagna elettorale di Obama. L'idea è quella di spezzare il  potere economico iraniano. Ma se la risposta sarà la chiusura dello stretto di Hormuz in pratica si paralizzerà l'economia mondiale. Il supremo leader spirituale ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato che la repubblica islamica non si piegherà alle pressioni internazionali per abbandonare il suo programma nucleare.
"Le minacce di guerra  da parte degli USA sono dovute al fatto che gli americani hanno paura di affrontare il dialogo con l'Iran e l'unico modo per raggiungere i loro obiettivi sono guerre e spargimento si sangue", ha detto Khamenei.
In conclusione - nonostante l'embargo, il collasso della economia iraniana non verrà. India e Cina sono disposte a pagare il petrolio con oro e con questo ignorare il dollaro americano. I toni duri americani sono soltanto dimostrazioni del tipo esercizio militare ma la retorica non funziona all'unisono con le azioni. A tutte le parti è molto chiaro che un conflitto militare tra paesi come gli Stati Uniti e l'Iran non avrà soltanto un carattere regionale. Quindi ogni azione è estremamente cauta. Inoltre, sappiamo che la retorica fa parte della guerra. Ma il programma nucleare di Teheran è solo una scusa? Il conflitto non è per il controllo dello stretto di Hormuz e per il petrolio? O in gran parte si tratta della  dottrina iraniana per la politica estera con la quale l'Iran vuole diventare leader regionale? 
Naturalmente è tutto collegato. 


"La mia convinzione è che uccidere sotto il mantello di guerra non è altro che atto di omicidio."
Albert Einstein