venerdì 27 aprile 2012

Charles Taylor, finalmente condannato


Ieri, 26 aprile 2012 l'ex presidente liberiano Charles Ghankay Taylor è stato riconosciuto colpevole di crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante la guerra in Sierra Leone (1991-2001) dalla Corte Speciale per Sierra Leone dell'Aja. In questo conflitto armato hanno perso la vita oltre 100,000 persone e più di due milioni sono stati forzati a lasciare la propria abitazione, quasi la metà della popolazione intera di Sierra Leone. Taylor è accusato di aver appoggiato RUF (Revolutionary United Front) e AFRC (Armed Force Revolutionary Council) e finanziato l'armamento con diamanti insanguinati, con lo scopo di rovesciare il governo legittimo di Sierra Leone. 
Ma ci sono altre accuse (undici in totale) - stupri, mutilazioni, omicidi, schiavitù sessuale, reclutamento di bambini soldati, atti di punizione di massa, terrorismo... ma la crudeltà di quest'uomo non è una cosa che si può definire con semplici termini legali. Perchè dietro ogni accusa c'e una storia umana. Ogni uomo con il braccio tagliato, ogni donna stuprata o bambino drogato e obbligato a sparare i propri genitori, portano con se i propri incubi per tutta la vita.
"Prima non ero un medicante. Ora sono costretta a farlo per poter sfamare i miei figli e mandarli a scuola", dice Kadyatu Fofana che vive nel constante orrore delle atrocità della guerra. Si siede davanti alla sua capanna di cemento in una sedia a rotelle dopo l'attacco dei famosi ribelli del Fronte Rivoluzionario Unito. Sono arrivati nel suo villaggio nel 1999 e mentre lei cercava di scappare hanno cominciato a tagliarli le gambe a colpi di machete. In ospedale gli hanno dovuto amputare entrambe le gambe.

Edward Conte, un altro cittadino di Sierra Leone ha perso il suo braccio destro dal gomito, così non poteva andare a votare (famosa pratica dei ribelli). Ora vuole vedere Taylor punito. "Non deve respirare mai più aria da uomo libero", dice Edward, "una volta ci disse che tutti in Sierra Leone proveremo l'amarezza della legge, ora invece finalmente tocca a lui". Si ritiene che Taylor ha detto che "Sierra Leone proverà l'amarezza della guerra" in un'intervista con la BBC nel 1990. Un anno dopo, inizia la guerra e il RUF entra dalla frontiera con la Liberia. Taylor è accusato in sponsorizzazione e sostegno ai ribelli nel suo tentativo di rovesciare il legittimo governo e di impossessarsi del controllo delle miniere diamantifere. 
Ma non tutti ritengono Taylor l'unico colpevole per i crimini commessi in Sierra Leone. E' ampiamente accettato che i giudici non indagano tutti coloro che sono responsabili del conflitto sanguinoso. Un ex soldato del RUF dice : "Perchè Pa non è stato mai indagato? Invece ci dicono che è Taylor colpevole di tutto e noi sappiamo bene che abbiamo davanti gli occhi dei criminali che vediamo tutti i giorni e non verranno mai incriminati."
"Pa" Ahmad Tedjan Kabbah è l'ex presidente della Sierra Leone (1997-98 e1998-2006). Kabbah è colui che ha chiesto alla comunità internazionale di organizzare un tribunale per i crimini di guerra dopo l'arrivo della pace nel paese. Tredici persone, tra cui Taylor, sono state accusate, nove di esse sono state già condannate e imprigionate. Ma tre grandi nomi (tra cui Foday Sayabana Sankoh, il leader del RUF che divenne noto per le pratiche brutali quali stupri di massa e amputazioni durante la guerra civile), sono morti prima del processo.
Johhny Paul Koroma, capo dello stato dal 1997 al 1998, accusato anche lui di crimini contro l'umanità, corruzione e complotto con il RUF per l'uccisione di Kabbah risulta ancora mancante. Questo rende Taylor, che è stato arrestato nel 2006,  l'unico nome importante nel processo. Molti generali con un rango più basso nella gerarchia militare non fanno nemmeno parte del'inchiesta...
Peter Anderson, presidente dei compiti pubblici della Corte Speciale di Freetown ha detto che l'accusa deve avere i suoi limiti ben chiari. "Il nostro compito era di condannare quelli che avevano le maggiori responsabilità. Questo significa che molti comandanti di medio livello, quelli che hanno più sangue sulle loro mani, non andranno mai in tribunale. Nessun tribunale può condannare tutti i colpevoli. Ad un certo punto lo stato deve accettare questo fatto."

Cinque ore ad est da Freetown, in direzione Liberia il processo conta ben poco per la gente comune. La piccola, polverosa città di Kenema sembra una città africana come un'altra, finché non vedi i negozi di diamanti. Sono dappertutto. Decine di belle immagini di diamanti, dipinti a mano decorano parete dopo parete. I proprietari stanno seduti davanti e aspettano, dietro di loro si vedono le finestre con grate in acciaio. Kenema è il cuore del commercio di diamanti in Sierra Leone. Un commercio che si trova al centro del processo contro Taylor, accusato di incitare alla guerra, vendendo armi e munizioni ai ribelli in cambio di diamanti insanguinati. Durante la guerra civile, il controllo delle miniere di diamanti è fortemente conteso. Bambini, donne e uomini erano costretti a lavorare nelle miniere in condizioni spaventose. Tuttavia, i dettagli del processo difficilmente arrivano fuori di Freetown.
Molte persone non vogliono tornare ai conflitti e hanno trascorso gli anni del processo cercando di ricostruire le proprie vite. Sia la Sierra Leone che la Liberia sono due paesi estremamente poveri e la sopravvivenza quotidiana sembra molto più importante della giustizia.
Taylor non è stato processato per le atrocità in Liberia, che lascia un cattivo sapore in bocca a molte persone.
Fofana se ne sta seduta nella sua sedia a rotelle davanti la sua capanna di cemento e sa che la sua vita continuerà sul orlo della sopravvivenza, qualunque sia il verdetto del processo. "Anche se gli danno 100 anni per me non fa nessuna differenza. La mia famiglia ha bisogno di cibo. Tutto qui."