venerdì 15 aprile 2011

La mia parola è libera - كلمتي حرة


Amel Mathlouthi - كلمتي حرة - Ma parole est libre - La mia parola è libera - My word is free

LA MIA PAROLA È LIBERA

Io sono coloro che sono liberi e che non hanno paura
Sono i segreti che non moriranno mai
Sono la voce di chi non si è arreso
Sono il senso in mezzo al caos.

Io sono il diritto degli oppressi
che viene venduto da questi cani 
che derubano la gente del loro pane quotidiano 
e che sbattono la porta in faccia alle idee. 

Io sono coloro che sono liberi e che non hanno paura
Sono i segreti che non moriranno mai
Sono la voce di chi non si è arreso
Io sono libera e la mia parola è libera 
Io sono libera e la mia parola è libera 
Non dimenticare quanto costa il pane 
e non dimenticare la causa della nostra miseria 
e non dimenticare chi ci ha tradito nel momento del bisogno.

Io sono coloro che sono liberi e che non hanno paura
Sono i segreti che non moriranno mai
Sono la voce di chi non si è arreso
Io sono il segreto della rosa rossa,
il colore degli anni amati
il profumo dei fiumi nascosti
che è spuntata come fuoco
per chiamare coloro che sono liberi

Io sono una stella che brilla nelle tenebre 
Sono una spina nella gola dell'oppressore 
Sono un vento a contatto col fuoco
Sono l'anima dei non dimenticati,
la voce dei non morti 

Trasformiamo l’acciaio in argilla
e costruiamo con essa un nuovo amore 
che diventi uccelli 
che diventi un paese 
che diventi vento e pioggia 

Io sono tutti i popoli liberi del mondo messi insieme 
Io sono come un proiettile
Sono tutti i popoli liberi del mondo messi insieme 
Sono come un proiettile…







أمال مثلوثي - كلمتة

انا احرار ما يخافوش
انا اسرار ما يموتوش
انا صوت إل ما رضخوش
انا في وسط الفوضى معنى
انا حق المظلومين
يبيعو فيه ال ناس كلاب
الي تنهب في قمح الدار
و تسكر في البيبان
قدام وهج الأفكار

انا احرار ما يخافوش
انا اسرار ما يموتوش
انا صوت إل ما رضخوش
انا حر و كلمتي حرة
انا حر و كلمتي حرة
ما تنساش حق الخبزة
و ما تنساش زارع الغصة
و ما تنساش خاين الويل ......

انا احرار ما يخافوش
انا اسرار ما يموتوش
انا صوت إل ما رضخوش
انا سر الوردة الحمراء
الي عشقو حمرتها سنين
الي دفنو ريحتها نهار
و خرجت بلحافها النار
تنادي عالأحرار

انا وسط الظلمة نجمة
انا في حلق الظالم شوكة
انا ريح لسعتها النار
انا روح إل ما نسيوش
انا صوت إل ما ماتوش
نصنع مالحديد صلصال
و نبني بيه عشقة جديدة
تولي أطيار
و تولي ديار
و تولي نسمة و امطار

انا احرار الدنيا واحد
انا واحد من كرتوش
انا احرار الدنيا واحد
انا واحد من كرتوش


 Ma parole est libre

Je suis ceux qui sont libres et qui n’ont peur de rien
Je suis les secrets qui ne mourront jamais
Je suis la voix de ceux qui ne céderont pas
Je suis le sens parmi le chaos

Je suis le droit de l'opprimé
Qui est vendu par ces chiens (ces gens qui sont des chiens)
Qui privent les gens de leur pain quotidien
Et claquent la porte à la figure des idées

Je suis ceux qui sont libres et qui n’ont peur de rien
Je suis les secrets qui ne mourront jamais
Je suis la voix de ceux qui ne céderont pas
Je suis libre et ma parole est libre
Je suis libre et ma parole est libre
N'oubliez pas le prix du pain
Et n'oubliez pas la cause de notre misère
Et n'oubliez pas qui nous a trahis dans notre temps de besoin

Je suis ceux qui sont libres et qui n’ont peur de rien
Je suis les secrets qui ne mourront jamais
Je suis la voix de ceux qui ne céderont pas
Je suis le secret de la rose rouge
Que les années ont tant aimé
Dont l'arome a été enterré par les rivières
Et qui a germé comme le feu
Qui appelle ceux qui sont libres

Je suis une étoile brillante dans l'obscurité
Je suis une épine dans la gorge de l'oppresseur
Je suis un vent touché par le feu
Je suis l'âme de ceux qui ne sont pas oubliés
Je suis la voix de ceux qui ne sont pas morts

Faisons de la glaise de l'acier
Et construisons avec cela un nouvel amour
Qui devient oiseaux
Qui devient pays / maison
Qui devient vent et pluie

Je suis tous les gens libres du monde entier
Je suis comme une balle
Je suis tous les gens libres du monde entier
Je suis comme une balle

My word is free

I am those who are free and never fear
I am the secrets that will never die
I am the voice of those who would not give in
I am the meaning amid the chaos

I am the right of the oppressed
That is sold by these dogs (people who are dogs)
Who rob the people of their daily bread
And slam the door in the face of ideas

I am those who are free and never fear
I am the secrets that will never die
I am the voice those who would not give in
I am free and my word is free
I am free and my word is free
Don't forget the price of bread
And don't forget the cause of our misery
And don't forget who betrayed us in our time of need

I am those who are free and never fear
I am the secrets that will never die
I am the voice those who would not give in
I am the secret of the red rose
Whose color the years loved
Whose scent the rivers buried
And who sprouted as fire
Calling those who are free

I am a star shining in the darkness
I am a thorn in the throat of the oppressor
I am a wind touched by fire
I am the soul of those who are not forgotten
I am the voice of those who have not died

Let's make clay out of steel
And build with it a new love
That becomes birds
That becomes a country/home
That becomes wind and rain

I am all the free people of the world put together
I am like a bullet
I am all the free people of the world put together
I am like a bullet

Amel Mathlouthi è una giovane cantautrice tunisina di orgine palestinese che vive attualmente a Parigi. Questo è il testo di una sua canzone che ha dedicato a tutti i popoli oppressi, in particolare Palestina e Tunisia.

Restiamo Umani

giovedì 14 aprile 2011

Colombia e le sue reti criminali in condizioni di globalizzazione


Quarto paese dell'America Latina per estensione, la Colombia è il maggiore produttore di smeraldi al mondo, fonte di ricchezza per pochi e lavoro per molti, fornisce il 55% del mercato mondiale di smeraldi, seguita dal Brasile con il 15%, Zambia 12%, Zimbabwe e il Pakistan con il 5%. In termini di qualità, continua a fornire i migliori smeraldi del mondo. Si stima che il 90% della produzione di smeraldi colombiani rifornisca il mercato internazionale e il restante 10% soddisfi il mercato locale.
Secondo produttore mondiale di caffè dopo il Brasile con una quota pari al 12% del totale mondiale le coltivazioni si estendono su una superficie di 900.000 ettari costituendo la fonte primaria di reddito per le famiglie di oltre 500.000 cafeteros (così vengono chiamati in Colombia i coltivatori di caffè).
Secondo produttore di argento in America Latina, terzo produttore mondiale di banane, quarto produttore mondiale di fiori e frutta, sesto produttore mondiale di carbone e ottavo produttore di zucchero di canna
Perché allora questo paese così ricco di risorse naturali continua ad essere  chiamato “uno dei  paese più violenti del mondo”. Quale è la sua vera ricchezza e perche continua a morire tutta quella gente?
Si,la risposta è proprio quella. La cocaina. L’orgoglio nazionale della Colombia.
Perché proprio la Colombia? Quali erano i suoi requisiti indispensabili che la hanno resa maggiore esportatore mondiale di droga?

Dagli anni settanta in poi Colombia è diventata simbolo del traffico di cocaina. Sul suo territorio furono create alcuni delle organizzazioni più brutali e inesorabili nel mondo. Si inizia con minuscolo contrabbando di cocaina per poi arrivare a livelli mai visti prima. Sono stati creati interi imperi illegali, i loro boss possedevano mezzi che gli permettevano di fare tutto- da eserciti privati di serial killer addestrati alla perfezione alla sponsorizzazione della costruzione di sottomarini telecomandati, poi scoperti dalla polizia Colombiana.
I motivi per qui la Colombia diventa centro di produzione di droga sono diversi:
Dal punto di vista obiettivo: la sua posizione geografica è estremamente comoda come punto di partenza per fornire il mercato enorme americano. I vicini di casa-Panama, Venezuela, Ecuador e Perù sono paesi con basso standard di vita ed enormi piantagioni di coca, in più i loro governi non hanno delle misure significative per combattere il narcotraffico. La seconda ragione per il “successo” del narcotraffico sono i politici estremamente corrotti. Ci sono delle affermazioni che sono stati corrotti quasi tutti,il presidente colombiano incluso. Il fratello di Pablo, Roberto ha detto in una intervista che il Clan Medellin ha finanziato la campagna elettorale del presidente peruviano di origine giapponese Alberto Fujimori con un milione di dollari.
Da un altro punto di vista il sistema politico colombiano è un modello bipolare con un forte contrasto tra i due partiti politici: Partito Conservatore Colombiano(PCC) e Partito Liberale Colombiano(PLC). Il paese è terzo nel mondo per numero di omicidi. Ai colombiani importa poco della produzione di cocaina. Anzi,i Narcoboss che crescono in povertà e poi senza sforzi diventano ricchi e potenti diventano un sogno per le migliaia di ragazzini poveri sulle strade di Bogotà, Cali, Medellin.
Terzo ma non ultimo punto è la esperienza accumulata prima dello sviluppo degli affari con la cocaina. Già da molto tempo prima, esistevano i canali illegali di contrabbando: pietre preziose (smeraldi),caffè, marijuana. Questi stessi vengono usati per la nuova merce.
Sul palco scende la cocaina. Un po’ di fatti. 

All'inizio degli anni Settanta la cocaina pura prodotta nei laboratori nella  giungla colombiana ha un costo di 1500$ al chilo e può essere venduta in America a 50.000$  al chilo. A questo punto il traffico cambia notevolmente, aumenta la richiesta per la purezza del prodotto. Spunta fuori un gruppetto molto interessante-Jose Gonzalo Rodrìguez  Gacha “El Mexicano” (che si occupava di contrabbando di pietre preziose), i fratelli Ochoa (provenienti da una famiglia che si occupava di allevamento di cavalli), Carlos Lehder Rivas (giovane e capace contrabbandiere di marijuana), i fratelli  Arcila e Pablo Escobar (la sua storia cominciò sulle strade di Envigado, periferia della città di Medellin con furti di auto,sigarette di contrabbando e falsi biglietti della lotteria).Insieme hanno messo l’inizio di uno degli imperi criminali più potenti mai esistiti, il Cartello Medellin

Il suo indiscusso capo diventò da subito Paolo Emilio Escobar Gaviria,  El Patrón, El Doctor o El Màgico, il celebre signore della droga colombiana.
All'inizio degli anni Sessanta iniziò a spacciare cocaina ma con la nuova cocaino-mania che si stava espandendo negli USA, Escobar punta dritto sul traffico internazionale. La sua reputazione cresce dopo l’omicidio (probabilmente da lui stesso) di Fabio Rastrepo, il dealer più potente della città di Medellin. Gli uomini di Rastrepo sono stati avvisati che da quel momento in poi lavoreranno per Escobar.
Nel maggio del 1976 è stato arrestato con un carico enorme di cocaina. Cerca di corrompere i giudici per evitare di essere processato ma non ci riesce. Così   decide di organizzare l’uccisione dei due poliziotti che lo arrestarono, mettendo in questo modo in pratica la tradizione di risolvere i suoi problemi con una strategia effettiva e inesorabile. “Plata o Plombo”- soldi o morte, era una frase spesso ripetuta e tanto amata da Escobar.
Definito il criminale più ricco e violento della storia, nel 1989 Forbes Magazine lo mette al settimo posto nella lista degi uomini più ricchi del mondo.Si narra che lui controlla 80% della cocaina in tutto il mondo, 30% delle armi illecitamente circolanti.
All'inizio ha collaborato  con i ribelli-comunisti della FARK però una volta che è diventato ricco e potente iniziano le controversie. Questo è uno dei motivi per cui Escobar diventa uno dei fondatori dei ‘palamilitaries’-esercito che protegge gli interessi dei ricchi e contrasta la FARK. Più tardi dichiara guerra al governo colombiano e offre denaro per ogni poliziotto ucciso scatenando così una vera e propria guerra civile. Ha corrotto moltissimi politici, amministratori locali, giudici e poliziotti; i particolarmente pericolosi che rifiutavano a collaborare venivano ammazzati da lui in persona. La vita nella città di Medellin diventa un inferno di attentati e sparatorie continue.
È stato anche il responsabile della morte di tre candidati colombiani per la presidenza, tutti concorrenti alle stesse elezioni. Ha bombardato un edificio (DAS - Departamiento Administrativo de Seguridad) a Bogotà e anche il volo 203 della compagnia aerea Avibianca, uccidendo centinaia di civili innocenti. Quando vi fu un trattato tra gli Stati Uniti e la Colombia che permetteva una facile estradizione dei boss di Medellín, molti di questi furono estradati negli USA ed arrestati. Tra i fautori di questo accordo vi furono il Ministro della Giustizia Colombiana Rodrigo Lara Bonilla, l'ufficiale di polizia Jaime Ramírez e numerosi giudici di Corte Suprema. Questa politica, portò ai numerosi conflitti tra la polizia colombiana e i trafficanti di Medellín. Molti di questi furono eliminati. Tra i morti vi fu anche lo stesso ministro Rodrigo Lara Bonilla, che fu ammazzato nel 1984 nella sua auto durante l'ora di punta da un gruppo di motociclisti. Quest'omicidio fu l'atto finale che convinse il Presidente della Colombia, Belisario Betancur, a firmare l'estradizione di Carlos Lehder e di altri importanti boss del cartello.
Si crede che Escobar sta dietro l’irruzione nella Corte Suprema Colombiana di 35 partigiani di M19 (Movimento di 19 aprile), pesantemente armati, che ammazzarono la meta dei giudici del paese in una sparatoria spietata e bruciarono i documenti che riguardavano Escobar e il suo clan. Questa è la paura più tremenda di Pablo perche non aveva nessun potere sopra i politici americani e se fossero riusciti a consegnarlo alla giustizia americana per lui sarebbe stata la fine. 
La figura principale tramite cui Escobar esportava la cocaina in America si chiamava George Jung. Il colpevole principale dell’allagamento di cocaina in America, fornendo così una sofferta esplorazione del lato oscuro del sogno americano.George non esita infatti a scavalcare la legge per raggiungere l’obiettivo imprescindibile dell’affermazione sociale, per riuscire a controllare il suo destino e imporre al mondo le sue regole. Il mito del self-made man si capovolge così in un’esistenza criminale vissuta tuttavia senza sensi di colpa e senza una rabbia reale contro il sistema, in una sorta di ingenua consapevolezza di “essere bravo nel proprio lavoro” Insieme a Carlos Lehder (conosciuto nella prigione di Danbury di Connecticut mentre scontava una pena per spaccio di marijuana) e il pieno appoggio di Don Pablo riuscirono a creare una rete di traffico aereo, partendo del suo rancho privato in Colombia per poi arrivare in California, sorvolando le Bahamas (dove viene acquistata un’isola che serviva come punto di partenza) per non sollevare sospetti.
Ma la prima domanda che ci viene in mente è - come facevano ad entrare in America con cocaina da 10 milioni di dollari al bordo, indisturbati? In effetti non lo facevano: lanciavano i pacchi vicino alla riva che poi venivano raccolti con dei motoscafi. Tutto un meccanismo perfetto. Ecco come California è stata allagata di centinaia di chili di bianca purissima che poi veniva tagliata 4-5 volte e il guadagno si moltiplicava. Jung affidava i suoi soldi a Manuel Noriega, nelle banche di Panama. Quando L'America invade Panama tutti i suoi soldi vengono confiscate.
Nel film Blow di Ted Demme di 2001, l’ennesima parabola sul sogno americano (basato sulla storia vera di questi personaggi,in particolare quella di Jung) un brillante Johnny Depp nella parte di George Jung fa alcune battute “storiche” :

-Danbury non era una prigione. Era una scuola di crimine, io entrai con un Diploma in Marijuana, ne uscii con un Dottorato in Cocaina.

-Inventammo noi il mercato. Praticamente se sniffavi coca tra la fine degli anni Settanta o nei primi anni Ottanta c'era un 85% di possibilità che provenisse da noi…

- Questa è cocaina colombiana di prima qualità signore e signori una botta da discoteca... pura come la neve che cade!

- La cocaina esplose nella cultura americana come una bomba atomica. Parti da Holliwood e si estese fino a l'east coast in un attimo. Si facevano tutti, ma dico proprio tutti!

La fama di George Young di businessman serio si confermò e  lui iniziò a pagare alle autorità colombiane che li offrirono protezione in cambio.
Grazie a questo enorme mercato che si aprì davanti a lui, Pablo Escobar godeva di guadagni sopra ogni sua aspettativa. Si calcola che nei momenti migliori di Medellin si incassavano oltre 30 miliardi di dollari al’anno. La sua organizzazione  era in possesso di una flottiglia di aerei privati, navi, limousine, esercito privato e addirittura due sottomarini telecomandati che servivano per far arrivare grosse cariche di cocaina negli USA assolutamente indisturbati.
Nonostante il fatto che è stato considerato un criminale dall’America, Don Pablo a casa sua era molto popolare. Ha costruito alcuni stadi,ha finanziato squadre di calcio, ha costruito molte chiese a Medellin così guadagnandosi la protezione della chiesa cattolica.Spesso regalava soldi ai poveri, gli piaceva essere circondato dal popolo. Era famoso anche il suo zoo privato pieno di animali esotici di tutto il mondo.
Gli piaceva molto giocare a Robin Hood che prendeva soldi dei ricchi per poi regalarli ai poveri.
Paga per ogni informazione che gli poteva essere utile contro la polizia e ogni blitz contro di lui era preannunciato. Così rendendosi intoccabile.
In cambio i suoi poveri lo aiutavano fornendo nascondigli, nascondendo informazioni alle autorità o qualsiasi altra cosa che potesse aiutare a Escobar. Nel 1982 diventa deputato procurandosi così l’immunità giudiziaria.

Nel 1990 però c’e stata una svolta fatale nella vita di Escobar quando il governo colombiano viene costretto ad estradare i suoi criminali e consegnarli all’America. Lui reagisce iniziando a rapire personaggi importanti e ammazzando tutti quelli che si azzardavano a sostenere la politica delle estradizioni.
Però la pressione soprattutto americana aumenta sempre di più e alla fine lui è costretto a concludere un affare con il governo colombiano - nel 1991 Escobar si consegnò spontaneamente alle autorità colombiane per evitare l'estradizione negli Stati Uniti o peggio, l'assassinio da parte del cartello rivale Calì. Escobar fu "imprigionato" nella sua prigione privata di lusso, La Catedràl, che gli fu permesso di costruire come ricompensa per il suo essersi costituito. Aveva infatti negoziato un accordo con il governo colombiano, che prevedeva 5 anni di confinamento obbligatorio nella sua prigione privata, e gli garantiva nessuna estradizione negli Stati Uniti. In realtà, la sua "prigione" somigliava di più a una lussuosa fortezza, e lui inoltre mostrava ben poco rispetto per l'accordo, essendo stato visto più volte al di fuori de La Catedràl: alle partite di calcio, a fare shopping in centro a Medellín, alle feste, e in altri luoghi pubblici. Dopo che un articolo apparve sulla stampa locale, mostrando foto della sua "cella" piena di ogni comfort, e rivelando che Escobar aveva fatto uccidere molti suoi soci in affari che erano andati a trovarlo a La Catedràl, l'opinione pubblica obbligò finalmente il governo ad agire. Quando un ufficiale del governo tentò di spostare Escobar in un'altra prigione il 22 luglio di 1992, egli scappò, avendo paura di essere estradato negli Stati Uniti.
Gli operatori della US Delta Force (e poi anche quelli della Navy Seals) ingaggiarono una caccia all'uomo. Essi addestrarono e guidarono una speciale task force di polizia colombiana, nota come il Search Block, creata apposta per localizzare Escobar e consegnarlo alla giustizia. Dopo, con l'acuirsi del conflitto tra Escobar e i governi Colombiani/USA, il numero dei suoi nemici cresceva, e un gruppo conosciuto come Los Pepes (i perseguitati da Pablo Escobar e suoi precedenti complici) iniziò una sanguinosa campagna nella quale più di trecento affiliati/parenti di Escobar furono uccisi e gran parte delle loro proprietà distrutte. Alcuni osservatori affermano che i membri del Search Bloc e delle intelligence statunitensi/colombiane, nei loro sforzi per punire Escobar, fossero collusi con Los Pepes o comunque coordinassero le attività del Search Bloc e dei Los Pepes. Questo coordinamento sarebbe stato raggiunto tramite la condivisione delle informazioni di intelligence, per permettere ai Los Pepes di smontare la montagna organizzativa che proteggeva Escobar e i suoi pochi alleati rimasti. Tutto ciò porta a discutere circa il ruolo che gli Stati Uniti hanno giocato nel raccogliere informazioni di intelligence, poiché parte di queste informazioni furono poi utilizzate dai Los Pepes nelle loro azioni di giustizia sommaria.
Ad ogni modo, la guerra contro Escobar terminò il 2 dicembre di 1993, quando egli cercò di eludere il Search Bloc un'ennesima volta. Utilizzando la tecnica della triangolazione radio fornita dagli Stati Uniti, una squadra colombiana di sorveglianza elettronica trovò che Escobar si nascondeva in un quartiere borghese di Medellín. Ci fu una sparatoria tra Escobar e il Search Bloc. Alcuni credono che gli Stati Uniti abbiano impiegato tiratori scelti dei corpi speciali. Anche se la dinamica esatta della morte di Escobar è stata oggetto di dibattito, è certo che fu costretto a scappare sui tetti delle case, dove fu colpito alla gamba, alla schiena e fatalmente dietro l'orecchio.
Dopo la morte di Escobar, il cartello Medellin  si frammentò e il mercato della cocaina presto divenne dominato dal rivale Cartello di Calì, fino alla metà degli anni novanta quando anche i suoi leader furono uccisi o catturati.

Cosa succede oggi in Colombia?
Le "Bacrims", o le bande criminali, sono i nuovi corpi armati che stanno destabilizzando la Colombia. Iniziate ed emergere in seguito alla smobilitazione di un altro gruppo paramilitare nel 2006, sono bande responsabili di violenze ed estorsioni legate al narcotraffico. Il governo sta cercando, senza successo, di tenere la situazione sotto controllo con la mobilitazione di un ingente corpo militare.
Il 24 marzo di 2011 nella sede della Conferenza Episcopale a Bogotà è stata lanciata la Dichiarazione della società civile colombiana sulla riduzione della violenza armata e la promozione dello sviluppo.Tale documento è stato elaborato dalla Campagna Colombiana contro le mine (CCCM), La Rete Nazionale delle iniziative per la pace e contro la guerra (Redepaz), La Commissione dei Giuristi (CCJ), dal Centro per la Ricerca e l'Educazione Popolare (CINEP), dal segretario nazionale della Pastorale Sociale (SNPS/Caritas Colombiana) e del centro delle risorse per l'Analisi del Conflitto (Cerac), con il sostegno del programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PUND).Con la firma di questa dichiarazione si intende promuovere l'impegno individuale e comunitario a lavorare per individuare e costruire meccanismi che contribuiscano alla riduzione effettiva e duratura della violenza armata, promuovendo lo sviluppo e la costruzione della pace in Colombia.
Belle parole.Noi staremo a guardare se servono a qualcosa.

5 aprile 2011, piazza di Bolivar, Bogotà. Un fiore solitario su una scarpa.Un nome su ogni scarpa.Più di 9.000 scarpe esposte sulla piazza.Celebrata a Bogotà la manifestazione internazionale promossa dalle Nazioni Unite contro l'uso indiscriminato  delle mine anti-uomo. Dopo l'Afghanistan, il paese sudamericano registra il maggior numero di vittime al mondo provocate da questi dispositivi.Usati con molta leggerezza da FARK. Ancora moltissime in giro,un numero inestimabile che continua a fare le sue vittime.

Nel 1948 iniziò un'epoca di violenze che sfociò in una guerra civile che durò fino all'inizio degli anni sessanta e che si mescolò con l'emergere di cartelli di droghe illegali. Questo ha dato luogo all'attuale conflitto armato in Colombia tra il governo, la guerriglia comunista, formazioni paramilitari e trafficanti di droga, che ha lasciato come conseguenza migliaia di morti, feriti, rapiti, sfollati e persone scomparse.La Colombia tutt’oggi continua a vivere questa realtà, ormai il colombiano vive la vita di tutti i giorni come se fossero perfettamente normali, la gente è così abituata che non sembra consapevole della gravità della questione.La Colombia sta come al solito in una situazione molto delicata,e non è solo il conflitto armato ma c'e tutto il conflitto sociale,il problema della povertà,della redistribuzione del reddito, delle terre,ecc.
I problemi sono molti e vari e bisogna affrontare questa situazione nella sua complessità al fine di creare le condizioni di pace.