martedì 18 ottobre 2011

Ghilad Shalit, l'accordo per il prigioniero più famoso del Medio Oriente

Perchè Israele ha accettato lo scambio di 1027 prigionieri palestinesi per un soldato israeliano?

Dopo oltre cinque anni di prigionia, stamattina verso le 8:00 ora locale è stato liberato Ghilat Shalit, il caporale israeliano rapito da un commando palestinese il 25 giugno del 2006 a Kerem Shalom, vicino alla Striscia di Gaza. Da allora è rimasto nelle mani di Hamas. Il 26 giugno del 2006 è stato rilasciato un comunicato che offriva lo scambio di Shalit per tutti i prigionieri palestinesi di sesso femminile e sotto i diciotto anni detenuti in carceri israeliani. Il primo luglio del 2006 la richiesta è cambiata, domandando la liberazione di 1000 prigionieri palestinesi e la fine degli attacchi sulla Striscia  di Gaza. C'e però da sottolineare il fatto che prima del sequestro di Shalit è avvenuto la cattura di due civili palestinesi (i fratelli Osama Muamar e Mustafa Muamar) vicino a Rafah, condotti in Israele senza nessuna accusa. Questo fatto è stato il primo caso di invasione via terra nella Striscia di Gaza. L'inizio di uno scontro durissimo e duraturo, seguito dalla operazione Piombo Fuso, conosciuta anche come Il Massacro di Gaza, in qui persero la vita molti civili palestinesi. L'occupazione di Gaza è ancora in corso.
L'unico contatto con il detenuto durante tutti questi anni sono tre lettere, un audio messaggio e un video, scambiato per il rilascio di venti donne palestinesi da un carcere israeliano. La vita di un soldato israeliano è diventata merce di scambio in un gioco politico molto più grande di lui.
L'accordo per la liberazione è stato raggiunto dopo una settimana di colloqui al Cairo tra David Mather, negoziatore ufficiale per la liberazione di Shalit  e rappresentanti dell'ala militare di Hamas. Questi colloqui sono avvenuti con la mediazione di rappresentanti del governo egiziano e un diplomatico tedesco. Sono stati definiti "lunghi ed estenuanti". Oggi, finalmente è stata concessa la decisione di fare lo scambio. La vita di Ghilad Shalit per quella di 1027 prigionieri palestinesi.

La conferma della liberazione è arrivata da Mahmoud-a-Zahar, uno dei vecchi leader di Hamas nella Striscia di Gaza. Shalit indossava un uniforme quando è stato consegnato, questo ha un significato molto profondo. Vuol dire che è stato ritenuto sempre un militare, prigioniere di guerra. Vuol dire che per Hamas è una vittoria storica - il cedimento di Israele pochi giorni dopo la richiesta ufficiale davanti all'ONU per il riconoscimento dello stato di Palestina. Oggi sono stati liberati 477 prigionieri con la mediazione della Croce Rossa, altri 550 saranno rilasciati nei prossimi due mesi. Alcuni di loro saranno mandati in Turchia, Siria e Qatar.
Cos'è che ci colpisce da subito? Il numero sproporzionato?
O la decisione di Israele di cedere alle richieste di Hamas e rilasciare alcuni detenuti condannati anche a più ergastoli (però c'e da sottolineare che molti di loro erano innocenti e senza condanne)? Che fine ha fatto la linea durissima di "non trattare con i terroristi",  da sempre adottata dal governo israeliano? 

C'e una priorità nella opinione pubblica in Israele-riportare a casa ogni soldato, vivo o morto. Non si può comprendere la società israeliana senza capire cosa significa per gli israeliani Tshahal-acronimo di Tzva Hagana Le Ysra'el (Esercito di Difesa di Israele) o IDF. L'esercito in Israele costituisce una sorta di prisma attraverso cui è possibile scomporre e leggere la complessa articolazione della società israeliana. In nessun altro paese le forze armate rappresentano ciò che Tshalal rappresenta  per gli israeliani. E' impensabile diventare membri apprezzati della società senza essere prima passati attraverso le forze armate. La leva militare è obbligatoria per tutti (due anni per le donne, tre anni per gli uomini). Una volta finito il servizio di leva, tutti devono prestare servizio militare una volta all'anno (30 giorni per gli uomini e 28 per le donne che vengono liberate dopo aver contrattato matrimonio). Spesso vengono mandati nei punti più caldi del conflitto mediorientale. Di fatto, queste zone sono spesso nelle mani dei teenager combattenti.
Solo gli Haderim (i studenti ortodossi) ne sono esentati. Tutti passano dall'esercito e tutto hanno almeno un parente che ci resta a far parte dello stesso. E' una sorta di porta di successo per tutti-medici, giornalisti, avvocati. Però loro chiedono garanzie. Vogliono sapere che se un giorno cadono in mano del nemico, sarà lo stato ebraico a salvargli. L'esercito rappresenta un elemento di coesione sociale in una società patriarcale e maschilista, dove nasce il culto dell'eroe combattente. Ecco perchè c'e stata l'approvazione del 80% dell'opinione pubblica per lo scambio di Shalit. Perchè ognuno di loro un domani si potrebbe trovare nei suoi panni.
Dall'interno del paese, il premier Netanyahu è sotto grande pressione. Da  mesi Israele è scosso da disordini sociali. Qui entra in gioco il solito gioco della distrazione- le foto del soldato liberato che ritorna a casa e riabbraccia la sua famiglia potrebbe distogliere l'attenzione dai problemi sociali e politici.
Anche dalla parte palestinese l'accordo è stato utilizzato per pubblicità politica. Si dice che Hamas sta per cambiare il suo ufficio politico, abbandonando la Siria di Bahsar al-Asad e dirigendosi verso Egitto e i Fratelli Musulmani. Si attribuiscono questa liberazione come vittoria personale, una sconfitta ai servizi segreti israeliani. Di certo Hamas, come Fatah deve fare i conti con la primavera araba e con i nuovi confusi equilibri della regione.








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