giovedì 13 ottobre 2011

Afghanistàn: le lacrime di Allah

Le nuove guerre dell oppio o perchè esattamente dieci anni fà gli Stati Uniti e i loro alleati hanno invaso l'Afghanistan?



Lа droga è tra le sfide più grandi del mondo moderno. Secondo le stime di varie organizzazioni mondiali, il giro d'affari annuo della narcomafia mondiale varia tra 400 miliardi e 1.000 miliardi di dollari l'anno, superato soltanto dal commercio d'armi. Ogni giorni al mondo si vendono 20 tonnellate di droga e quella principale è l'eroina, prodotta attraverso l'elaborazione dell'oppio. Negli ultimi vent'anni il maggior produttore di oppio è Afghanistan, superando Birmania nel 1991 (94% della produzione mondiale). Come in Afghanistan, così anche in altri parti del mondo l'oppio è il punto chiave per diversi conflitti armati e il suo commercio "nutre" la continuità degli stessi. Oggi però il collegamento tra i narcotici e i conflitti armati ha sopratutto un carattere economico a causa del divieto imposto sulla produzione e la distribuzione. I soldi accumulati della vendita di droga si usano sopratutto per finanziare l'attività di vari gruppi di insorti, guerriglieri o di organizzazioni terroristiche. I poteri che si scontrano con questi gruppi, spesso sono collegati col narcotraffico, sopratutto nei paesi produttori. E se il divieto del commercio di droga porta al fatto che i paesi produttori non possono liberamente utilizzare il profitto, di questo si occupano i servizi segreti, finanziando in questo modo la propria attività.

L'Afghanistan forse è il migliore esempio del problema della connessione tra il narcobusiness e il conflitto armato. Da una parte abbiamo il conflitto, che ha permesso l'espansione della produzione di Papaver Somniferum - la pianta da qui viene estratto l'oppio, la morfina, l'eroina, la papaverina, la  tebaina, la codeina e la noscapina (nota anche come narcotina), in poche parole la fonte di tutti gli oppiacei. Per raccogliere l'oppio i coltivatori fanno dei piccoli tagli nei frutti del papavero, fuoriesce un liquido biancastro che contiene gli alcaloidi da quali si estrae l'oppio e restano in attesa finchè questa pasta appiccicosa si asciuga. Dopo viene raccolta, messa in contenitori e premuta in blocchi. La maggior parte viene trasformato in eroina nelle raffinerie ed esportato come pura eroina afgana. Secondo l'Ufficio contro la Droga e il Crimine delle Nazioni Unite (UNODC) l'oppio afgano uccide più persone in tutto il mondo - fino a 100.000 persone all'anno - rispetto a qualsiasi altra droga.


Il profitto della produzione e il commercio di queste sostanze viene usato per finanziare l'economia della guerra, il risultato è un ulteriore indebolimento dello stato e il controllo delle forze dell'ordine. Le conseguenze per la economia nazionale e la popolazione locale sono devastanti. Col passare del tempo si è formato un circolo viziato. Si, i soldi del commercio di oppio servono per finanziare i movimenti armati, ma anche la produzione stessa da la possibilità agli afghani di sopravvivere. Le autorità hanno informalmente concesso ai cittadini di continuare a produrre oppio per non alienarsi il sostegno della popolazione locale, che, senza questi guadagni finirebbe nel lastrico. "Non lotteremo contro il narcotraffico distruggendo le piantagioni"- ha detto un esponente anonimo del governo afgano. Tra i scopi principali dell'intervento militare in Afghanistan chiamato Enduring Freedom (libertà duratura), cominciato nel 2001 sotto l'ombrellone della Guerra al terrore, c'era la lotta contro il narcotraffico. In realtà, l'occupazione ha portato dei cambiamenti ma non quelli che ci aspettavamo. Anzi, il contrario. I trafficanti afgani non solo non persero la loro posizione di leadership nella regione ma diventarono più potenti che mai. Il problema principale è che le strutture statali non funzionano-ne il governo, ne i comuni o le corti. L'influenza dei talebani si espande su tutto il territorio, al di fuori delle grandi città è estremamente efficace. Sono in grado di guadagnare la fiducia della popolazione locale, ma sopratutto nel sud del paese, dove riempono il vuoto creato delle strutture mancanti. Là lo stato in pratica non esiste. Non ci sono sindaci o comuni. L'altra leva dei talebani sono i soldi. Molti poveri accettano di combattere contro il governo e gli occidentali per 100$ al giorno, soldi che non avrebbero mai guadagnato altrimenti. Questi finanziamenti provengono da fanatici del Golfo Persico. Non abbiamo informazione molto dettagliata per quanto riguarda i talebani. Sappiamo che sono una massa eterogenea, insoddisfatta del governo di Hamid Karzai (che non è altro che una marionetta occidentale) e la presenza delle forze multinazionali. La base di questa massa però sono i narcotrafficanti, colpiti in un modo o in un altro. Ed eccoci qua, al punto di partenza.


Quindi resta la domanda: perchè  l'Afghanistan ? 

Le miniere d'uranio? Il gasdotto trans afgano? Il posizionamento strategico? O il controllo del narcotraffico?


Secondo Peace Reporter la situazione in Afghanistan dopo dieci anni di guerra è peggiorata da ogni punto di vista. Oltre 67.000 vittime umane (spesso civili innocenti, donne e bambini), 730.000 sfollati, povertà assoluta al 36%, mortalità infantile al 149 per mille, aspettativa di vita 44 anni, alfabetizzazione al solo il 28 %. Gli aiuti internazionali sono finiti nelle tasche dei corrotti governanti di Kabul, o tornati alle aziende occidentali di consulenza militare e sicurezza, o come stipendi per i lavoratori nelle varie ONG e organizzazioni internazionali. E non c'e nulla di strano se gli afghani sono contrari alla invasione straniera o il governo di Karzai (dominato dai signori della guerra e i narcotrafficanti).

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