martedì 8 novembre 2011

Colombia, ucciso Alfonso Cano,ultimo capo della FARC

L'ultimo leader del gruppo FARC-EP (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia - Esercito del Popolo) Alfonso Cano è stato assassinato in uno scontro a fuoco con i militari dell'esercito colombiano. Diventato lider maximo dopo la morte di Manuel Marulanda, sulla sua testa pendeva una taglia di 5 milioni di dollari. Dopo l'elezione del presidente Juan Manuel Santos non c'erano dubbi sul fatto che l'ex ministro della Difesa una volta arrivato al potere supremo, avrebbe cercato di finire il giro di vite sulle formazioni della guerriglia di sinistra, sia FARC che ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), di orientamento Guevarista.

La FARC è stata creata da Marulanda per contrastare il regime militare del governo che tutelava l'oligarchia e esercitava repressione contro la popolazione locale. Secondo lui l'unica soluzione era la resistenza armata. Il programma della FARC è antimperialista di natura e prevede radicali cambiamenti socio-economici. Chiede la naturalizzazione delle risorse naturali del paese, gestiti dagli Stati Uniti e la riforma agraria che permetterebbe la distribuzione della terra a coloro che la vogliono coltivare ma non possono comprarsela. I leader della FARC hanno capito che questo programma può essere realizzato solo attraverso una rivoluzione sociale. Manuel Marulanda Velez sosteneva fino alla sua morte che "il paese ha bisogno di una rivoluzione sociale, economica e politica" e che "il principale nemico del popolo colombiano è l'imperialismo nordamericano". Egli, secondo le parole di James Petras, sociologo e ricercatore americano di sinistra, "è stato l'unico dei suoi collaboratori che è morto tranquillamente di morte naturale nelle braccia dei suoi compagni paesani che difendeva e adorava". Immediatamente dopo la sua morte è stato annunciato il nome del suo erede-Alfonso Cano. E' stato chiamato per continuare "la lotta per la società socialmente giusta e la lotta per il socialismo" (la sinistra latinoamericana ama le ripetizioni semantiche). Per suoi vice sono stati eletti Bertulfo Alvarez e Pastor Arape. Invece l'ex vice di Marulanda Raul Reyes è stato ucciso nel vicino Ecuador durante un'azione dell'esercito colombiano, guidato dell'allora Ministro della Difesa e attuale presidente Juan Manuel Santos con l'approvazione del presidente di allora Alvaro Uribe (marionetta degli USA, ha completato con successo i suoi due mandati). Questa azione per poco non ha trascinato la Columbia in guerra con l'Ecuador e Venezuela, governati da Rafael Corea e Hugo Chavez, noti antimperialisti. 
Tra i studiosi della sinistra Latinoamericana esistono due punti di vista opposti. Alcuni, come il politogolo russo dr.Zbigniev Ivanovski, professore di Scienze Politiche e ricercatore del Istituto Latinoamericano della Academia delle Scienze Russe crede nel altruismo e l'idealismo dei capi della guerriglia. Altri invece, come il direttore della rivista bulgara "Geopolitica" Todor Kondakov e il francese Daniel Peko hanno introdotto il termine "trafficante di droga-guerrigliero, che combatte contro la società" e ritengono che proprio i  signori della droga colombiana sono interessati alla distruzione e la destabilizzazione del paese, e proteggono  i loro interessi criminali attraverso azioni di guerriglia. Perciò finanziano e armano i guerriglieri dei gruppi di sinistra radicale e manovrano le loro azioni militari e politiche. Bisogna sottolineare questo rapporto reciproco tra i signori della droga e FARC-sembra che sono gli unici a far paura ai trafficanti e addirittura capaci di costringergli a pagare il racket in cambio di protezione militare, cioè diventano le loro guardie di corpo personalizzate con i soldi del commercio della cocaina. E poi, una volta che entri a far parte della FARC non c'e via d'uscita, hai visto troppe cose, hai visto mettere bombe a chi rifiuta di pagare il pizzo, hai visto esecuzioni di chi ha provato a lasciare l'organizzazione, hai partecipato in sequestri di persone... insomma, un bel casino.

Il senatore americano democratico ed ex capo dell'Intelligence Bob Graham ha cercato di lanciare provocazioni dicendo che "la leadership della FARC è in stretta collaborazione con Al Qaeda". Utilizzando la parola magica (Al Qaeda) ha cercato di giustificare l'applicazione del Piano Columbia, un pò tralasciato e dimenticato negli ultimi anni: in poche parole consiste in un'invasione del territorio colombiano dell' esercito USA e la creazione di basi militari, con lo scopo di contrastare e resistere ai governi di sinistra radicale di Venezuela, Ecuador (dove la base militare americana sta per essere chiusa), Bolivia, America Centrale e dei Caraibi, e combattere il narcotraffico.

Nella nuova situazione, se dopo la decapitazione della leadership l'organizzazione inizia a disintegrarsi e marginalizzarsi, sarà eliminato uno dei motivi principali per il coinvolgimento degli USA. Tuttavia rimane il dubbio che il presidente Juan Manuel Santos rimarrà come "spina nel fianco" dei suoi vicini. Egli sembra che  continuerà ad essere guidato dalle parole dal suo predecessore, ministro della Difesa negli anni 60 Alberto Ruiz Nuovo: "La guerra è la madre di ogni cosa. O imparate a uccidere o sarete voi ad essere uccisi."
E' proprio quello che i colombiani non vogliono più. Desiderano solo vivere in pace. Ecco perchè hanno festeggiato la morte di Cano. Per loro questo rappresenta una nuova speranza, l'inizio della fine di un conflitto armato durato fin troppo. Il romanticismo dei rivoluzionari è sempre meno attraente. In 47 anni di conflitto tra il governo di Bogotà e la guerriglia ci sono stati 300 000 morti, 3 milioni di sfollati (desplazados) e la soluzione sembra ancora lontana.

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