lunedì 12 novembre 2012

Suicidi di massa nel mondo animale

Nella notte di Capodanno del 2011 mentre la piccola città di Beebe, Arkansas festeggiava l'anno nuovo è successa una cosa strana e inspiegabile. Oltre 5.000 merli dalle ali rossi e storni europei sono letteralmente piovuti morti dal cielo. Le strade, i cortili, i tetti furono ricoperti di piccoli uccellini che sanguinavano, fu impossibile camminare o guidare senza pestarli. Uno scenario biblico, tragico e sconvolgente. Ulteriori indagini rivelano che caddero in un diametro di un miglio (1,6 km) e oltre quello non sono stati trovati altri uccelli morti.  

Due giorni più tardi, oltre 100.000 pesci tamburo (drum fish) sono stati trovati morti sulle rive del fiume Arkansas, a 125 miglia da Beebe. La cosa strana è che il fenomeno ha riguardato solo questa specie di pesci. Nella Baya di Chesapeake, Maryland, sono stati trovati oltre due milioni di pesci morti galleggianti. Nel frattempo oltre 40.000 granchi sono stati trovati sulle spiagge di Kent, Inghilterra. Invece a Faenza, Italia sono cadute dal cielo decine di tortore morte. Tutto questo succede  il 3 gennaio del 2011, la stessa tragica fine inspiegabile per pesci e volatili. Il 4 gennaio in Luisiana, oltre 500 merli dalle ali rosse cadono sull'autostrada 1, vicino al Pointe Coupee Parish. Autorità brasiliane dichiarano nello stesso giorno che i pescatori hanno trovato decine di tonnellate di pesci morti, generalmente sardine, nel porto di Paranagua. Dozzine di corvi morti trovati per strada in una cittadina svedese, Falkoeping, come se fosse un film di Hitchcock.
Il giorno dopo centinaia di orate morte sono state trovate sulle spiagge di Nuova Zelanda. Una settimana piuttosto strana, segnata da mal tempo, tornado e temporali pesanti ed eventi di morte inspiegabile in tutto il mondo. La teoria ufficiale è che le cose non possono essere collegate. Un anno dopo, nel gennaio del 2012  il fenomeno si ripete, stesso posto (Beebe), stessa storia (questa volta oltre 5.000 uccelli morti). Quasi da sembrare un suicidio di massa. Si inizia a indagare ed escono fuori varie teorie - avvelenamento, disturbi atmosferici, microonde che confondo l'orientamento, ma tutt'ora nessuna conferma ufficiale. I biologi ritengono che la morte degli uccelli è dovuta a un fortissimo stress, la causa resta sconosciuta (si suggerisce il cattivo tempo o le botti dei fuochi d'artificio). Lo stress però non spiega perché stavano sanguinando. La morte dei pesci e crostacei si attribuisce a malattie, cambiamenti termici dell'acqua, inquinamento, ma solo in teoria, prove tutt'ora non ce ne stanno. 
Eventi spaventosi, preoccupanti, angoscianti, che ci invitano a riflettere - cosa è andato storto?
Alcuni credono che la causa siamo noi - abbiamo provocato il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici troppo bruschi, l'inquinamento, la deforestazione, lo scioglimento delle calotte polari, l'effetto serra. Il magnetismo terrestre impazzito sarebbe colpa nostra, l'uso massiccio di nuove armi chimiche altamente tossiche avrebbe avvelenato il suolo e le falde acquifere. E altri cercano scuse che non ci convincono.
Sappiamo leggere i segni? Forse è l'ora di imparare a farlo, il pianeta ci sta lanciando un forte messaggio - se non smettiamo di abusarlo, di inquinarlo, il nostro futuro sarà compromesso, il pane che daremo ai nostri figli sarà avvelenato. Noi viviamo in un fragile equilibrio con la natura, siamo parte di un mondo che non appartiene solo a noi. Facciamo ancora in tempo a cambiare il mondo, con le nostre mani, migliorando prima noi stessi, essendo consapevoli degli effetti collaterali e crescendo i nostri figli nel rispetto della natura. Siamo tutti cittadini dello stesso meraviglioso pianeta Terra che ha bisogno di aiuto, di sostegno e sopratutto di rispetto. Proteggere gli ecosistemi è indispensabile per la vita sul pianeta. Nonostante i numerosi sforzi per tutelare l'ambiente, continua l'inesorabile e progressiva distruzione di foreste, barriere coralline, mari e fiumi, ghiacciai, coste, savane, e la minaccia principale è l'uomo. Stiamo mettendo a rischio il nostro stesso futuro, ma se non si fa qualcosa, questi eventi tragici e inspiegabili possono diventare  sempre più frequenti. E se la prossima specie coinvolta in un evento del genere fosse l'uomo?








1 commento:

  1. L'uomo sta facendo di tutto per distruggere l'ambiente in cui vive. Davvero stupidamente, direi. E' come tenere sporca la propria cucina o la propria camera da letto, magari nascondendo le pentole sporche negli stipi e la polvere sotto il tappeto...
    E' chiaro, evidente, logico, che tutto questo prima o poi ci seppellirà, o peggio, seppellirà i nostri figli...
    Non possiamo e non dobbiamo renderci complici e protagonisti di una responsabilità simile.
    E' vero, i cambiamenti climatici esistono, sono in corso, e non possiamo fermarli. Ma non possiamo neanche accellerarli!!
    Perché è questo che sta avvenendo, e in pochi vogliono ammetterlo. A tutti piacciono le macchine, la tecnologia, la chimica, la cosmesi, le merendine, e ci siamo dimenticati quanto siano molto più belli i prati, i fiori, il vento la montagna, il mare con i suoi paesaggi in superficie e nel sottofondo, gli uccelli, le nuvole, il sole, i boschi, i laghi, la luna, le stelle, l'aria fresca, la pioggia, i temporali, la neve!!
    Abbiamo tutti il dovere di gridarlo con tutta la voce possibile, per tenere accesa una flebile speranza si un'inversione di tendenza...

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